Il Coronavirus sta colpendo al cuore il nostro Paese. Quelle che tecnicamente vengono chiamate disposizioni di emergenza Covid-19 impongono spesso la limitazione della libertà personale e un imponente modifica alle modalità di lavoro. L’impatto sul sistema produttivo è ogni giorno più forte. Il rischio economico a cui siamo esposti - specie in Lombardia - è potenzialmente altissimo. Mai come in questo momento di crisi si rende necessario operare in sinergia, diventando testimoni di buon senso, evitando di alimentare quell’isteria di massa che ci sta distruggendo.
Di seguito alcune preziose testimonianze raccolte di settimana in settimana e le principali notizie riportate dai quotidiani online:

In Cina abbiamo due impianti fermi e, su pretesa del Governo locale, i dipendenti sono ancora a casa. Anche in Italia registriamo inconvenienti quotidiani. Proprio in questi giorni due delegazioni straniere, una proveniente dagli Stati Uniti e l’altra dalla Germania, hanno cancellato le rispettive visite in Geico.
Ciò detto, in azienda abbiamo deciso di procedere attivando le seguenti azioni:
- Distribuire il libretto offerto dal ministero;
- Permettere ai nostri dipendenti con figli – rimasti forzatamente a casa da scuola – di lavorare da casa laddove non abbiano persone a cui lasciarli;
- Inviare a tutti un pacco contenente beni di prima necessità, dato il folle assalto verificatosi nei supermercati;
- Limitare tutti i viaggi e le trasferte non strettamente necessarie, non solo verso i Paesi a rischio ma anche in tutta Europa;
- Chiudere le attività extra che prevedano gruppi di persone: gite, visite, attività in palestra e simili.

È necessario agire con grande senso di responsabilità per contrastare paure e allarmi ingiustificati.
Pensiamo che l’effetto previsto sull’economia europea sia sottostimato. Crediamo che ci possa essere un calo del fatturato del 30% per il settore moda in Italia nel primo trimestre del 2020, per poi recuperare gradualmente. In questo primo trimestre perderemo un terzo del fatturato. I settori più esposti a questa situazione sono sicuramente quelli legati al turismo, ai viaggi e al lusso. Milano, visto il suo ruolo di capitale del sistema moda italiano, sta già pagando questa situazione. Siamo preoccupati considerando che i cinesi sono nettamente i primi compratori del lusso in Italia e il flusso dei turisti cinesi a Milano si è completamente interrotto.

Bisogna evitare qualsiasi isteria, anche se non si deve comunque sottovalutare la possibilità che il virus si estenda. La cosa migliore è che ognuno di noi adotti i comportamenti consigliati dalle autorità sanitarie, dal banale lavarsi le mani con frequenza all’evitare i luoghi affollati oltre che utilizzare, laddove sia possibile trovarle, le mascherine.

Cav. Lav. Linda Gilli
In azienda, ove possibile stiamo facendo ricorso al telelavoro. Abbiamo veicolato a tutti i nostri dipendenti le informazioni sulle norme igieniche essenziali convinti che, senza sfociare nell’allarmismo inutile, una comunicazione completa sia doverosa nel rispetto e della difesa dei singoli.

Al fine di limitare il più possibile il rischio di diffusione del virus in azienda abbiamo chiesto a tutti i nostri dipendenti la massima prudenza invitando a comunicarci tempestivamente qualora avessero avuto contatti negli ultimi 15 giorni con persone provenienti dai comuni messi in quarantena, permettendo la modalità smart working ove fattibile e chiedendo di limitare al minimo indispensabile gli incontri in sede con ospiti esterni prediligendo call conference e video conference.

In via cautelativa nelle nostre mense abbiamo adottato alcune nuove modalità operative:
- Abbiamo predisposto all’ingresso dei locali, un dispenser per disinfettante mani a disposizione dei commensali;
- Esponiamo il pane confezionato singolarmente;
- Evitiamo il libero servizio, predisponendo ad esempio i contorni freddi in singole vaschette già chiuse e consegnando brevi manu le posate ad ogni commensale.

Il perdurare della situazione critica legata all'emergenza sanitaria ha portato alla scelta di posticipare l’edizione del Salone del Mobile.Milano a giugno, dal 16 al 21.
La conferma della Manifestazione – fortemente appoggiata dal sindaco di Milano Giuseppe Sala – consente alle imprese, chiamate a un’importante prova di responsabilità, di presentare il proprio lavoro già finalizzato, al pubblico internazionale che attende l’appuntamento annuale con il Salone del Mobile.Milano quale punto di riferimento della creatività e del design. E' molto importante che dal Salone e da Milano parta un forte segnale di ripresa e di fiducia e che tutta la filiera che lavora per e con il Salone abbia la possibilità di riportare Milano al centro.
FOCUS COVID-19: RASSEGNA STAMPA
26 02 ilSole24Ore
25.02 Corriere della Sera
25.02 Corriere della Sera
25.02 Italia Oggi
23.02 ilSole24ore