L’ultima entrata è Pradella Sistemi, ex start-up, titolare di sette brevetti, attiva nei sistemi di ricarica. Piccolo tassello ma in realtà significativo, che porta a 50, il top di sempre, il numero di iscritti al consorzio Intellimech, una delle esperienze italiane più interessanti di trasferimento tecnologico sul territorio.
Nato nel 2006, il consorzio tra imprese basato a Kilometro Rosso, alle porte di Bergamo, ha progressivamente ampliato il proprio perimetro di imprese (quattro nuovi ingressi lo scorso anno, altri tre nel 2023), così come la propria attività, arrivando ora a realizzare 2,4 milioni di euro in trasferimento tecnologico.
«Progetti reali che hanno ricadute concrete – spiega il presidente Cav. Lav. Gianluigi Viscardi – grazie alla messa a fattor comune delle competenze delle aziende. Il concetto chiave, che spiega il grande seguito di questa iniziativa, è la concretizzazione dell’open innovation, che in particolare per le Pmi è la strada maestra per innovare. Un indice del successo? I pomeriggi che organizziamo nelle aziende, eventi di approfondimento a cui in media partecipano 5o-6o persone, tecnici o manager che dalla visita riescono sempre a trarre elementi utili, indicazioni concrete da applicare a casa propria».
Innovazione alimentata anche dall’accordo quadriennale chiuso con l’Istituto Italiano di Tecnologia per la creazione di un laboratorio congiunto, attività che coinvolge 5 ricercatori dell’Istituto e altri delle 9 aziende “champion” partecipanti, attività che ha già prodotto ricadute concrete. Tra cui un progetto sulla tracciabilità degli stampi, oppure sulla sicurezza degli operatori in fabbrica, o ancora la realizzazione di un sistema di controllo remoto per pilotare a distanza una gru, sperimentazione già effettuata con successo movimentando materiale in Germania dalla sala di controllo della sede del Consorzio, presso Kilometro Rosso. «L’aspetto fondamentale – spiega Viscardi, imprenditore della meccanica strumentale con Cosberg – è la volontà di collaborazione, che produce sinergie e ricadute positive evidenti per tutti. Penso ad esempio ad un progetto realizzato per Tenaris sul riscaldamento dei forni, idea che poi è piaciuta ad un altro socio, Brembo, che ha potuto così beneficiare di questo lavoro. L’altro vantaggio della collaborazione con lit è la possibilità per ciascuno dei soci del progetto di far formare un proprio tecnico presso di loro. Quale Pmi, da sola, è in grado di accedere ad un know-how di questa qualità?»