Come raccontato dal quotidiano La Provincia Pavese, il 2023 è stato l’anno del rilancio per Valvitalia, certificato dai numeri del bilancio appena approvato dall’assemblea dei soci: ricavi cresciuti a 181 milioni (+ 36% sul 2022), un risultato netto positivo per 69 milioni contro la perdita di 48 nell’anno precedente, un utile operativo che passa da -23 milioni a + 1 milione e un portafoglio ordini salito a 206 milioni grazie a contratti per 174 milioni (+ 3%) sottoscritti nel 2023.
La società rileva che i risultati raggiunti nel 2023 «superano le stime e confermano la road map tracciata dal management attraverso il Piano industriale al 2027, offrono evidenze positive anche per i prossimi anni», testimoniate appunto dall’incoraggiante portafoglio ordini.
«Sul miglioramento della performance operativa — aggiunge — hanno influito anche fattori non ricorrenti, legati all’accordo di risanamento sottoscritto nel mese di marzo dei 2023». Il presidente e fondatore di Valvitalia, Cav. Lav. Salvatore Ruggeri, è ovviamente molto soddisfatto dei risultati ottenuti e ha spiegato la strategia di miglioramento intrapresa confermando la governance familiare:
«Una migliore organizzazione: quando abbiamo avuto difficoltà finanziarie, dopo il Covid, i fornitori non venivano pagati e hanno rallentato o bloccato le forniture. A marzo si è sbloccata la situazione, in un anno l’incremento dei ricavi è stato di 50 milioni e si è normalizzata oltre alla situazione finanziaria anche quella produttiva. Il 2023 è stato l’anno della ripartenza, e se è chiaro che i 181 milioni di ricavi nel 2023 sono molto meglio dei 133 dell’anno precedente, ma con il nostro piano di rilancio puntiamo a ritornare agli antichi splendori, visto che siamo arrivati a fare anche più di 400 milioni di fatturato prima del Covid. Il piano prevede che nel 2027 si arrivi a 300 milioni, per poi continuare a crescere. Con la composizione negoziata e il piano di rilancio Cassa depositi e prestiti ha erogato un finanziamento come capitale ed è salita a175%, ma io – che faccio questo mestiere da quasi 55 anni – e i miei figli restiamo qui in azienda: Massimiliano è vicepresidente, Luca responsabile commerciale, in questo momento sono all’estero e il nome Ruggeri continua a girare nel mondo. Il piano di rilancio di cinque anni rimane immutato, così come la composizione dell’azionariato. Cdp è un colosso ci ha aiutato a uscire da una situazione difficile, noi non abbiamo nessun problema a convivere e loro nemmeno. Noi portiamo la storia, loro la forza finanziaria e anche politica visto che Cdp è controllato dal ministero dell’Economia».