Sold out al Politecnico di Milano per lord Norman Foster, uno degli architetti più celebri al mondo, protagonista di un incontro organizzato da Domus e Politecnico di Milano. Foster è infatti Guest Editor di Domus 2024. Al centro dell’intervento del designer inglese, in una gremitissima aula magna, un tema da sempre centrale nella visione dell’88enne archistar a cavallo tra due secoli, quello del futuro.
“Le città sono il nostro futuro, entro il 2050 due persone su tre vivranno in città, dove si concentrerà il 90% della ricchezza globale e che saranno responsabili del 70% di emissioni di co2” ha esordito dopo i saluti istituzionali della rettrice Donatella Sciutto e del Cav. Lav. Giovanna Mazzocchi, presidente di Editoriale Domus, spiegando che “noi diamo forma alle città e loro a noi”.
“Chiunque oggi sia architetto – ha spiegato in un colloquio con Walter Mariotti, Direttore Editoriale di Domus, ed Emilio Faroldi, Prorettore Vicario Politecnico Milano – non può non avere sperimentato nell’ultima decade enormi cambiamenti tecnologici. Quando ho iniziato si usavano calamaio e inchiostro per disegnare, il computer ci ha consentito di integrare e far interagire sistemi complessi, oggi poi non si può prescindere dalla questione climatica, l’importante è che funzioni la sincronizzazione tra ciò che avviene nel mondo e la consapevolezza sociale. Non penso che il ruolo dell’architetto sia poi così cambiato con il nuovo millennio: abbiamo sempre a che fare con un mondo reale, creiamo spazi, per quanto possiamo discutere di digitale, alla fine abbiamo a che fare con un mondo fisico”.