“Grazie a internet un editore sconosciuto e neonato di qualunque parte d’Italia ora può andare in cima alla classifica dei libri più venduti. Occorre innanzitutto un libro che incontri le attese di un numero consistente di lettori, poi una buona redazione, un publishing azzeccato – cioè titolo, copertina, ecc – una rete commerciale con un buon rapporto con le librerie e poi una forte comunicazione adatta al pubblico potenziale di quel libro. Ma una comunicazione in gran parte spontanea, a volte incidentale – si pensi al generale Vannacci per capirci, un libro che ha suscitato grande dibattito – a volte perseguita con metodo. Comunque i grossi successi dipendono alla fine dai lettori e dal passaparola, sempre più veloce e influente grazie ai social. Quindi il libro alla fine fa l’editore”. Così il Cav. Lav. Stefano Mauri, presidente di Messaggerie Italiane oltre che presidente e amministratore delegato del gruppo editoriale Gems, è intervenuto nel dibattito sull’editoria genovese avviato nei giorni scorsi dal quotidiano il Secolo XIX che ha raccolto la sua testimonianza.
“Le variabili che entrano in gioco sono tante ma la qualità, vista con gli occhi dei lettori, è l’elemento più importante. E i lettori sono curiosi, avidi di novità, i gusti cambiano” ha spiegato il Cav. Lav. Mauri a proposito della “qualità” e del “successo” di un libro soffermandosi poi sulle nuove opportunità che l’e-commerce e il passaparola social possono rappresentare per i piccoli editori.