Il possibile stop all’accordo sulla via della Seta che è stato firmato nel 2019 tra Italia e Cina “era nell’aria da qualche mese” e “certamente qualche problema lo potrà creare. Se il Memorandum non fosse stato firmato sarebbe stato meglio: averlo firmato e ora disdettarlo non è il massimo perché significa un cambiamento di rotta. Ora bisogna limitare i danni. E a onore e merito del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, se una può limitare i danni è proprio lei”.
Ad affermarlo è il presidente della Fondazione Italia Cina un’intervista rilasciata a Adnkronos, Cav. Lav. Mario Boselli commentando le dichiarazioni al Sole 24 Ore in cui la premier Giorgia Meloni assicura che i rapporti “continueranno a essere solidi”.
“Abbiamo un po’ di preoccupazione anche perché la mission della Fondazione Italia Cina – spiega Boselli – è proprio quella di occuparsi di fare in modo che aziende italiane possano fare affari e negoziazioni commerciali in Cina nel modo più scorrevole possibile. Riteniamo fondamentale la Cina: il mondo e l’Italia non può farne a meno”. Per Boselli “la Cina è qualcosa di imprescindibile” e “bisogna mantenere attivo questo ponte, il flusso e le attività cross border tra Italia e Cina”.
Nel 2022 l’interscambio commerciale tra la Cina e l’Ue è stato di 847 miliardi di dollari, con esportazioni cinesi per 562 miliardi di dollari e importazioni per 285 mld di dollari. L’interscambio con l’Italia nel 2022 è stato di 78 mld di dollari con esportazioni per 51 mld di dollari e importazioni per 27 mld di dollari.