Dalle reti di trasporto dedicate alle persone a quelle costruite per veicolare dati, da quelle energetiche a quelle idriche: le infrastrutture urbane sono sempre più complesse e la loro diffusione troppo spesso segue un percorso separato da quello della crescita della città. L’esigenza, quanto mai attuale, è quella di ripensare tali processi all’insegna di un’armonizzazione sinergica e funzionale.
È questo il tema attorno al quale si sviluppa la riflessione del nuovo DomusAir, il terzo dei quattro numeri previsti nel 2023, che a proposito di progetti e operatori raccoglie le best practice globali a cui fare riferimento, come il polo intermodale di Riga che serve un’intera regione e il ponte pedonale della stazione di Koge Nord in Danimarca. Tra le testimonianze raccolte per l’occasione anche quella prestigiosa dell’architetto spagnolo Juan Alayo, che spiega come ci sia bisogno di città completamente diverse da quelle in essere.
“La città è uno straordinario laboratorio di complessità, perché è un insieme di reti praticamente infinite, integrate ma anche sempre più autonome. Oggi è davvero impossibile immaginare i modelli di cambiamento senza ricorrere alla teoria degli equilibri punteggiati, alla visione discontinua della storia naturale, alle dinamiche ecologiche e ambientali. Con questo nuovo numero, DomusAir prosegue il suo viaggio-dibattito sulle infrastrutture ma soprattutto continua il nostro percorso di sensibilizzazione sul “progettare comunità di destino” commenta Walter Mariotti dal 2020 curatore del progetto editoriale.