È stata inaugurata questa settimana e resterà aperta fino al giorno 8 ottobre. È la mostra “Cina – La nuova frontiera dell’arte” allestita alla Fabbrica del Vapore, promossa dal Comune di Milano.
«Il quadro rappresenta la direzione presa dalla Cina da cinquant’anni ai giorni nostri – spiega il curature Vincenzo Sanfo -. E l’arte diventa lo spazio migliore, neutro, dove far conoscere questa cultura al mondo, a noi. I cambiamenti sono stati molti, rapidi, e la Cina ora è un partner fondamentale a livello mondiale», dice il presidente della fondazione Italia-Cina, Cav. Lav. Mario Boselli.
«Abbiamo scelto questa location – spiega l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi – perché si trova vicino al quartiere di Chinatown, uno dei primi luoghi di contatto tra la cultura locale e cinese a Milano». La mostra «insiste sulle relazioni internazionali, tra comunità, tra culture dal mondo. Vogliamo avvicinare le persone a questo sapere perché siamo consapevoli dell’importanza dei rapporti con questa nazione». Per questo sono state selezionate «250 opere tra dipinti, sculture, manifesti, foto, filmati e video che raccontano importati momenti storici» dice Sanfo. Si parte dalla Città proibita, al tempo dell’ultimo imperatore Pu Yisi, quando la Cina si pensava dentro quei limiti geografici, per passare alla sala sulla figura di Mao Tse-tung (capo della rivoluzione comunista e fondatore della Repubblica popolare cinense, ndr.) con manifesti dell’epoca che lo ritraggono, contrapposti a dipinti critici realizzati da artisti dissidenti.