Il canale domestico per ora vale il 10% dei ricavi, in prospettiva potrebbe almeno raddoppiare. Questo uno dei motivi alla base dello scatto di Cimbali, costruttore di macchine per caffè che chiude il 2022 con ricavi per 220 milioni, raccontato dal Sole24Ore.
Un progresso di oltre il 20% rispetto all’anno precedente, che ad ogni modo aveva già annullato la caduta dell’anno del Covid.
“Da tempo avevamo in programma di inserire questa linea – spiega il direttore generale Enrico Bracesco – e lo scorso anno abbiamo deciso di valorizzare questo trend, che intercetta i consumi casalinghi. Detto questo, la nostra crescita è determinata anche dal canale fuori casa e dalla nostra diversificazione internazionale: l’export per noi vale quasi il 90% dei ricavi”.
Legati in prevalenza al settore professionale, impianti da oltre 10mila euro acquistati in tutto il mondo da bar, hotel, ristoranti, stazioni di servizio e altri canali. Domanda grazie alla quale il gruppo ha portato l’organico a 850 addetti (+10% lo scorso anno), con prospettive di progresso ulteriore. “Abbiamo ordini per più di tre mesi – spiega il manager – cioè quasi il doppio della media storica. L’incertezza nel 2023 è il nemico da battere ma siamo ottimisti. Continuiamo ad investire il 5% dei ricavi in nuovi prodotti e pensiamo che il canale domestico possa arrivare per noi al 20-25% delle vendite”.