Il particolare momento di crisi sta trascinando il settore meccanico in grande sofferenza. Il sondaggio condotto da Anima Confindustria fa emergere un quadro complessivo del settore che mostra che, a uno straordinario aumento dei prezzi energetici corrisponde una salita dei costi di produzione delle industrie meccaniche che rischia di soffocare le attività di centinaia di imprese.
Si stanno riducendo i margini di crescita di uno dei settori di maggior traino della nostra industria, questo il leitmotiv che si ascolta interrogando gli stakeholder del settore: dal sondaggio diffuso da Anima Confindustria e condotto fra gli associati, emerge che per tre aziende su quattro i costi di produzione sono aumentati del 20% rispetto allo scorso anno; per due intervistati su cinque gli aumenti superano il 40%.
“È come un effetto domino che sta coinvolgendo il nostro e altri comparti – sostiene il Cav. Lav. Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria – tante imprese che hanno investito forze e preso impegni si trovano di fronte a clienti che annullano o rinviano ordini già partiti; altre aziende scontano i ritardi nei pagamenti da parte dei clienti, e siamo quasi al 45%; altri ancora riducono al minimo i ricavi pur di continuare la produzione, ma con sempre maggior affanno. Dobbiamo ripensare lo schema generale di approvvigionamento delle fonti. Le nostre imprese sono all’avanguardia nel massimizzare l’efficienza e nel creare filiere innovative, come per esempio quella dell’idrogeno.
Importante l’appello al Governo:
“Al governo che verrà, chiediamo misure urgenti per evitare il collasso di interi comparti produttivi, schiacciati dai continui rincari. Come rappresentante dell’industria meccanica italiana, Anima Confindustria ha elaborato una serie di proposte che saranno presentate all’evento pubblico ‘L’industria meccanica oggi per l’Italia di domani’ il prossimo 21 ottobre, creando inoltre l’opportunità di aprire un dialogo costruttivo con il futuro esecutivo. Nel Manifesto della meccanica per il 2023 sono state individuate cinque priorità programmatiche, tra cui politiche energetiche per lo sviluppo di tecnologie avanzate per la transizione green e misure di tutela dell’export”.