Uno speciale focus dedicato all’innovazione e pubblicato dal quotidiano BresciaOggi domenica 20 marzo ha messo in luce lo sviluppo tecnologico alla base della crescita qualitativa e quantitativa del gruppo OMR, leader nella produzione di componenti e soluzioni integrate, fornitore dei principali costruttori automobilistici di componenti motore, trasmissioni in alluminio e ghisa, parti strutturali in alluminio e telai in alluminio.
«Siamo i più grossi fornitori della Ferrari”hasottolineato il Cav. Lav. Marco Bonometti, al vertice dell’azienda con il fratello Franco, ricordando il ruolo della società come Technical partner della scuderia di Maranello. “ Confidiamo che la F1-75 si faccia valere in questa stagione che vede modelli completamente rinnovati per via delle regole modificate in Formula Uno. Soprattutto mi auguro che la guerra non distrugga tutto quel che di interessante si stava facendo, considerando che in tale contesto ancora una volta l’Italia è quella che paga il prezzo più alto. Lo scenario bellico fa riemergere inefficienze e miopie, si pensi alla mancanza di un piano energetico nazionale al passo con le esigenze, che possono costarci molto caro”.
L’accenno all’anomalia italiana è legato alla presenza e alla visione internazionale del gruppo, che ha il suo quartier generale a Rezzato: in totale occupa 3.250 addetti in quindici stabilimenti dislocati in quattro continenti. Il fatturato aggregato del 2021 è stato di 710 milioni di euro, vicino ai livelli pre-pandemia. In questa fase di grande incertezza, con la spada di Damocle delle vetture dotate di motore elettrico che necessitano mediamente di una componentistica minore dell’80% rispetto a quello con motore endotermico, le scelte innovative sono ben delineate.
“Per noi l’innovazione è una costante anche in questa fase guardiamo in faccia il futuro, che comporterà, tra l’altro, l’incremento del segmento delle vetture con motori ad altissime prestazioni, per cui realizziamo nuovi telai in alluminio per auto elettriche ed ibride. In particolare, realizziamo telai ottenuti da alluminio riciclato che consente una drastica riduzione, sino al 50%, della CO2 prodotta per via del più semplice processo di produzione”ha spiegato il Cav. Lav. Bonometti facendo riferimento al claim del gruppo che recita “Innovazione che mette in moto il futuro” e precisando come i nuovi telai siano realizzati a Modena partendo dalle fusioni realizzate nel Bresciano. L’aumento dei volumi negli impianti italiani è accompagnata da crescite ben più robuste all’estero. I telai realizzati nel recente periodo registrano il raddoppio in Cina, una crescita del 300% in Brasile e un incremento ancora più consistente negli Stati Uniti.
L’auspicio è che l’Italia industriale si liberi da eccessivi vincoli e possa tornare a vincere nel mondo, magari con la Ferrari F1-75, rinnovato simbolo vincente del made in Italy nel mondo.
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