La 59° edizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo si terrà dal 19 aprile al 18 giugno e sarà intitolato «Novecento Suite», in tributo ad un secolo «complesso e ricchissimo» come ha spiegato
il maestro Pier Carlo Orizio, direttore artistico: “Ci siamo focalizzati sul ventennio tra le due Guerre, fino al 1939. In quel periodo, si trovano capolavori straordinari”.
Lo testimonia il vasto programma biennale in cui si ascolteranno brani celebri, come il Concerto in sol di Ravel e la Rapsodia in blue di Gershwin. E altri, come il brillante e ironico Britten, per la prima volta proposti al Festival. Il concerto inaugurale è a specchio, a Bergamo al Donizetti giovedì 28 aprile e il giorno dopo al Teatro Grande di Brescia. Pier Carlo Orizio dirige la Filarmonica del Festival, con i pianisti Alessandro Taverna (Concerto di Britten) e Alexander Romanovsky (Rapsodia su un tema di Paganini op.43 di Rachmaninov). Poi, insieme, i due musicisti si esibiscono nel Concerto pour deux pianos di Poulenc. La cui esecuzione, alla manifestazione che unisce le due città, manca da vent’anni.
Inevitabile un riferimento al 2023, con Bergamo e Brescia Capitali della Cultura.
“Pensavamo di avere avuto una idea brillante, in realtà ci avete anticipato. Giusto di sessant’anni — sorride l’Assessore alla Cultura, Nadia Ghisalberti —. Rappresentate la cultura che unisce due territori, attraverso la co-progettazione e la condivisione di musica d’altissimo livello. È bella l’idea di una programmazione biennale, incentrata sul Novecento. Per l’appuntamento del 2023, vi guardo come un modello” da imitare. Ne è allo stesso modo convinta il Cav. Lav. Daniela Guadalupi Presidente del Festival, che conta Intesa Sanpaolo come main partner: “La nostra fluidità di azione ci trova uniti, anche in un momento complicato come questo. Ciò che sta succedendo in Ucraina è frutto di scelte fatte nel secolo scorso. Esaminare il 1900, che si riflette sulla nostra realtà, è importante”.