“Oro grigio” è il nuovo libro pubblicato da Solferino (pagine 272, euro 17,50) con sottotitolo «I signori dell’alluminio» che racconta la storia di famiglia di uno dei raggruppamenti industriali più importanti d’Italia: il bergamasco Gruppo Alluminio Agnelli che oggi comprende dodici aziende, leader nel campo dell’alluminio dal riciclo al prodotto finito, dai profilati industriali e per le costruzioni alle pentole professionali; con ramificazioni nel campo editoriale, finanziario e dello sport.
Il volume racconta dal punto di vista industriale gli anni del miracolo italiano, la decisione «di non abbandonare l’alluminio nel pieno del boom economico, quando molti si convertivano all’acciaio, e anzi portò l’attività di estrusione all’interno del gruppo: fu la nostra fortuna, una scelta dettata dall’esperienza accumulata nel settore e dalla consapevolezza delle proprietà di questo straordinario metallo». E poi, ancora, il dibattito sulla sicurezza dell’alluminio e il passaggio che Agnelli definisce «dagli anni di piombo agli anni dell’alluminio», con un suo uso sempre più ampio, in campo aeronautico, ad esempio, o nelle comuni lattine per alimentari.
La Agnelli è adesso alla terza generazione: l’autore – Paolo Agnelli, figlio del Cav. Lav. Baldassare Agnelli, parla delle sfide attuali, quella con la Cina, innanzitutto. Ma anche quella per l’ambiente per cui l’alluminio, ben riciclabile, appare materiale ideale. Sono però le storie delle persone quelle che colorano e danno vita al volume. Come quella dell’operaio Emilio Facoetti che ogni mattina, «arrivando, svegliava la famiglia con il rumore del suo motorino, alle 7,30 in punto; doveva cominciare alle 8, ma si presentava in anticipo ad aprire il cancello, perché era lui che aveva le chiavi. In buona sostanza, era diventato uno di famiglia».