L’Assemblea di Federchimica ha riconfermato il Cav. Lav. Paolo Lamberti alla presidenza per il prossimo biennio e descrive un settore dimostratosi essenziale, anche per affrontare la pandemia.
“Le istituzioni, il legislatore, le imprese a valle e i consumatori hanno compreso, in modo tangibile, come sarebbe il mondo senza la Chimica e i suoi prodotti – ha dichiarato il Cav. Lav. Lamberti – Per perseguire concretamente la transizione ecologica è ora il momento di far evidenziare con chiarezza il ruolo chiave della Chimica, con le sue tante soluzioni tecnologiche per contrastare il cambiamento climatico e la scarsità delle risorse, senza sacrificare il benessere. Penso ad esempio alle tecnologie innovative per l’efficienza energetica degli edifici, per una mobilità ecosostenibile, per il riciclo chimico, per il riutilizzo della CO2e per l’idrogeno pulito”.
“Ma serve concretezza: a garanzia della continuità e della ricerca e sviluppo, fino a quando l’innovazione non sarà sviluppata in modo sufficiente alle esigenze di mercato, vanno evitati atteggiamenti inutilmente punitivi nei confronti dei prodotti o processi di precedente generazione”, ha aggiunto.
L’industria chimica in Italia – oltre 2.800 imprese e 3.300 insediamenti attivi sul territorio – è il terzo produttore europeo e il sesto settore industriale del Paese; impiega direttamente 111 mila addetti, oltre 270 mila considerando l’indotto. La rapida ripartenza della produzione consentirà di chiudere il 2021 con pieno recupero dei livelli pre-crisi, con un incremento della produzione pari all’8,5%, che ripianerà le perdite del 2020 (-7,7%) superando, già nell’anno in corso, il fatturato pre-pandemia (56 miliardi nel 2019). Determinante il traino dell’export (+8,7% in valore nei primi sette mesi rispetto allo stesso periodo del 2019).
Pur con l’incognita delle elevate criticità relative a disponibilità e costi di numerose materie prime e all’aggravarsi delle tensioni sul fronte energetico, la ripresa potrà consolidarsi nel 2022, con una previsione del +3,0%.