“Beatrice”, la meravigliosa barca a vela di 15 metri di proprietà del Cav. Lav. Diana Bracco è stata donata all’Istituto Tecnico Nautico Andrea Doria e al Comune di Imperia perché diventi nave scuola della prossima generazione di professionisti della navigazione.
La cerimonia, con alzabandiera, è per il prossimo 15 luglio, giorno in cui sarà anche presentato “L’importante è andare per mare”, il libro scritto da Fabio Pozzo, con immagini di Carlo Borlenghi, che racconta la storia dell’imbarcazione e della famiglia Bracco.
“Mi emoziona molto l’idea di dare al Beatrice questa seconda vita, come nave scuola per le esercitazioni pratiche dei ragazzi. Mi piace che il Beatrice consentirà a molti ragazzi di seguire progetti di scuola-lavoro, a cui io credo molto, perché misurare sul campo le abilità è una palestra cruciale. Certo, nessuno mi impediva di venderla, la barca, il che è un’operazione più semplice e immediata che individuare le persone giuste che la prendano in custodia e ne abbiano cura. Ma ho pensato che fosse la cura nel tempo la sua destinazione” ha spiegato il Cav. Lav. Diana Bracco nel corso di un’intervista al periodico ELLE durante la quale si è soffermata sul tema della sostenibilità aziendale e sul ruolo delle imprese.
“Devono avere un ruolo guida, perché il sistema economico può fare la differenza. Le aziende più avanzate lo stanno già facendo, mettendo al centro del loro agire lo sviluppo sostenibile e, dunque, l’economia circolare, in cui modello di produzione e di consumo fanno camminare insieme business e tutela dell’ambiente. Io mi sono occupata di responsabilità sociale e ambientale sin da quando ero ragazza e lavoravo in Federchimica e il tema della protezione dell’ambiente era davvero agli albori, dunque ho qualche decennio di esperienza. Per il Gruppo Bracco la sostenibilità è un valore essenziale sia nelle decisioni strategiche sia nelle attività di ricerca e produzione: rispettare l’ambiente con cicli produttivi all’avanguardia e sicuri, ridurre al minimo gli impatti sulla biodiversità, limitare gli scarti, investire in modo continuo in ricerca e innovazione è stato per noi una carta vincente. Noi siamo convinti che oggi l’unico modo di fare impresa sia quello sostenibile, ovvero quello che coniuga crescita economica, occupazione e benessere, l’unico che offre un futuro alle nuove generazioni: un’azienda che non nasce con questa direttrice non è più pensabile”.