Dopo un anno e mezzo di chiusura forzata causa pandemia, il Sociale ha riaperto i battenti sulle note dell’eroico Beethoven e del romantico Chopin. Due giganti.
Il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo ha dedicato la 58esima edizione al «poeta del pianoforte», capace di incantare il pubblico. E gli spettatori sono stati ammaliati dalla bellezza del teatro e dei suoi spettacoli dal vivo.
“Assistere a un concerto dal vivo è rivedere i volti degli spettatori, le maestranze, i fotografi all’opera per immortalare gli artisti, che è bene abbiamo il loro spazio in pagina. È emozione. Si ricomincia e si spera per molto. In sala tutti con mascherine ben calzate e al minimo sgarro la maschera di turno è pronta al garbato richiamo” racconta un articolo del Corriere della Sera che aggiunge “A parlare è la musica. Per prima l’interpretazione distesa e soave, a tratti epica, della Sinfonia n.2 in re maggiore, op.36 di Beethoven eseguita dalla Filarmonica del festival diretta da Pier Carlo Orizio. A seguire il concerto che Chopin scrisse appena ventenne. Il pianista ventiseienne Lisiecki fa suo lo slancio giovanile. Sente la musica con passione e amorevole sentimento, svelati nei tratti del volto. Riscrive con il pianoforte una sublime pagina romantica. Il pubblico apprezza. Sullo sfondo nero del palcoscenico il volo di una falena. I suoi movimenti si sposano in un armonioso «notturno». Fuori dal teatro il chiaror di luna”.