“Per fortuna le imprese cercano di perseguire finalità di tipo economico a prescindere dal contesto politico del momento, vale per tutti i Paesi, lo abbiamo visto anche per quelle americane che sono andate spesso in questi anni per la loro strada a prescindere da Trump – ha spiegato il Presidente della Fondazione Italia Cina Cav. Lav. Mario Boselli in un’intervista rilasciata a Repubblica a pochi giorni di distanza dalla firma dell’accordo bilaterale Cina-Unione Europea in cui l’assenza dell’Italia non è passata inosservata – All’accordo del 23 marzo 2019 con la Cina, forse per via delle antipatie degli Stati Uniti e delle perplessità dell’Europa, che lo ha visto come una fuga in avanti, da parte politica non si è dato seguito e si sono presi degli atteggiamenti ondivaghi. Ma le imprese italiane hanno saputo cogliere invece ogni opportunità che si è presentata, in un quadro di rapporti con la Cina che in questi anni sono stati sempre buoni e in qualche caso ottimi“.
“La Cina diventerà presto il primo mercato al mondo e noi abbiamo il dovere di cogliere questa opportunità per i nostri cittadini e le nostre imprese, soprattutto adesso che l’Unione Europea si è scrollata di dosso questa inerzia, rimanendo ferma sotto un ombrello statunitense che non facilitava le cose. Mentre adesso anche grazie agli effetti delle politiche di Trump, a Bruxelles si sono resi conto che bisogna muoversi con una maggiore autonomia” ha commentato il Cav. Lav. Boselli.