
“Il blocco dei licenziamenti aveva senso come misura tampone nel pieno dell’emergenza Covid. Quando cadrà il blocco è probabile che vi sarà un contraccolpo molto duro sull’occupazione, sulla cui entità è difficile fare previsioni” dichiara il Cav. Lav. Marco Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia, in un’intervista pubblicata dal periodico Panorama durante la quale esprime grande rammarico oltre che preoccupazione per le misure post-pandemia per il mondo produttivo messe in atto dal Governo italiano.
“La ripresa sarà lenta e lo sarà ancora di più se le imprese continueranno a essere abbandonate al proprio destino dalle istituzioni. Zero investimenti sulle imprese, le uniche in grado di far ripartire il Paese creando posti di lavoro e ricchezza. Un’impostazione chiara e inequivoca che, sommata alle dichiarazioni di importanti esponenti di governo e delle istituzioni contro l’impresa e ai tentativi di far passare gli imprenditori come i responsabili del contagio, sono un campanello d’allarme per chi ha a cuore la democrazia e valori come la libertà e la giustizia”.
A tale proposito nel corso dell’intervista il Cav. Lav. Bonometti invoca una riforma complessiva che semplifichi re renda più omogenei gli ammortizzatori sociali e le politiche attive del lavoro basandosi su quattro linee guida: salario minimo, salario di produttività, welfare e formazione. E a proposito dello smart working chiede un approccio più laico: “Lo smart working? Bene se la produttività cresce. Ma relazioni e incontri sono essenziali per l’equilibrio professionale”.