Il 12 settembre il Teatro La Scala ha riaperto. Per la prima volta, dopo molti mesi, i musicisti scaligeri si sono riuniti a pieni ranghi nel loro Teatro come atto di gratitudine verso il personale sanitario che nel corso di questi mesi si è prodigato, e ancora si prodiga, per affrontare una situazione eccezionale. L’emozionante serata è stata sostenuta da Fondazione Bracco e sarà seguita da altre tre aperte al pubblico nella sala del Piermarini.
“Occorre un’iniezione di fiducia nel futuro. Milano non può smarrire la sua vocazione di essere per l’Italia un traino e un vero motore civile, sociale e culturale, oltre che economico” ha commentato il Cav. Lav. Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco.
Per la riapertura Riccardo Chailly ha scelto le note della Nona Sinfonia di Beethoven, messaggio di fiducia nel futuro e nell’unione tra gli uomini.
“È con immenso piacere che vediamo l’Orchestra e il Coro ritornare nella sala del Teatro”, ha commentato il Sovrintendente Dominique Meyer. “La Scala è ripartita con un omaggio, sentito e commovente, alle vittime della pandemia con il Requiem di Verdi prima in Duomo e poi nelle città più colpite, Bergamo e Brescia. Il concerto di riapertura del Teatro, sempre diretto da Riccardo Chailly, ha un significato simbolico altrettanto importante, espresso dalle note di Beethoven: ringraziare gli operatori sanitari e guardare con fiducia al futuro. Con un messaggio rivolto al pubblico: i Teatri applicano con rigore le norme di distanziamento e di prevenzione e sono oggi tra i luoghi più protetti. Tornare alla Scala significa cominciare a ricostruire la nostra comunità in condizioni di sicurezza”.
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