Le aziende a conduzione familiare si sono adattate meglio durante la pandemia, ma l’accelerazione dei processi di digitalizzazione e l’allargamento del gap generazionale adesso impongono un cambio di passo per attrarre talenti e innovare. È quanto emerge da un report pubblicato da Credit Suisse che sottolinea come la pandemia da coronavirus ha avuto un impatto significativo sui rendimenti e sulla volatilità del mercato azionario.
Una caratteristica confermata anche dal Cav. Lav. Elena Zambon nel volume “Basta chiacchiere! Un nuovo mondo del lavoro” in cui riprende i cinque punti di forza delle aziende familiari individuati dalla Harvard Business Review: la creazione di un ambiente di lavoro collaborativo, la ricerca della qualità di lungo periodo, la propensione ed attenzione alla reputazione dell’azienda, la definizione di un’organizzazione flessibile, una governance che coinvolge ed impegna tutti i suoi componenti. Parrebbe una ricetta perfetta anche per il post pandemia, ed anche per soddisfare ciò che più cercano i giovani in azienda.
“In tutte le imprese familiari si crea un forte sentimento reciproco che porta imprenditori e lavoratori a considerare l’altro come una persona con la quale esistono legami fondati non solo su una base contrattuale”, spiega il Cav. Lav. Elena Zambon.