ESTRATTO INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA MARCO BONOMETTI PER ‘INNOVATION DAYS – LA LOMBARDIA CHE RIPARTE’
Di seguito un estratto dell’intervento del Cav. Lav. Marco Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia, agli Innovation Days “La Lombardia che riparte”:
“La Lombardia che riparte è la testimonianza che la regione che traina il Paese, nonostante le durissime conseguenze della pandemia, è viva e si rimette in moto, con la volontà di tornare più forte e innovativa di prima. Per uscire da questa situazione la sola forza delle imprese però non basta. Serve un supporto, attraverso azioni rapide e concrete, incentrato su le seguenti priorità: credito e liquidità, semplificazione, investimenti, sanità, mercato interno e competitività. Se a livello regionale gli imprenditori sono certi di poter contare su sinergie con le istituzioni, le comunità e i territori, la stessa cosa auspichiamo accada anche a livello nazionale perché in caso contrario il declino inesorabile è ciò che si prospetta per l’Italia. Non servono polemiche ma uno sforzo comune di tutti gli attori istituzionali ed economici per ricreare quella fiducia necessaria ad affrontare situazioni straordinarie e complicate. Ancora una volta la fabbrica ed il lavoro sono centrali per un riscatto degno di una terra, quella lombarda, che vuole competere ed essere ancora protagonista nello scenario mondiale”.
“I nostri associati – ha proseguito il Cav. Lav. Bonometti – ci dicono che non hanno più fiducia nel nostro Paese ma non hanno perso la speranza. Gli imprenditori chiedono di avere delle certezze per il futuro.
Le previsioni che abbiamo indicano che fino alla seconda metà del 2021 non riusciremo a recuperare il gap rispetto al periodo pre-covid. Per questo al Governo nazionale chiediamo di ripartire dalla competitività delle nostre fabbriche: se la Lombardia non riparte resterà ferma anche l’Italia. Pertanto le leve su cui intervenire sono la semplificazione della pubblica amministrazione e le riforme strutturali, come la riforma della giustizia, gli investimenti in grandi opere e infrastrutture, il cuneo fiscale, la detassazione di tutto ciò che è detassabile (premi di risultato e straordinarie), rendere strutturale Industria 4.0 non solo per i macchinari ma soprattutto per la formazione, vanno riscritti i contratti di 2° livello partendo dall’accordo della fabbrica, privilegiando produttività e flessibilità. Vanno inoltre rivisti i contratti a termine per difendere l’occupazione. Vanno inoltre incentivati i consumi di prodotti italiani, soprattutto per quanto riguarda l’automotive, settore strategico che rappresenta il 7% del Pil e che in questo momento di crisi rischia di espellere più manodopera degli altri. Per questo chiediamo incentivi per il rinnovo del parco circolante, per l’acquisto per i privati, una riforma fiscale per l’acquisto di auto aziendali (carburanti, bollo e assicurazioni). Serve inoltre in questo momento un Progetto europeo per il rilancio dell’industria manifatturiera dell’auto, tralasciando l’elettrico, poiché i benefici andrebbero a sostegno di produzioni cinesi”.