Quella dell’editoria libraria è una vera comunità internazionale, in cui l’Europa svolge un ruolo centrale. Nel corso delle ultime settimane segnate dall’emergenza, tanti editori da tutto il mondo stanno sentendo i loro colleghi italiani. Un ampio speciale pubblicato dal media francese Le Monde ha raccolto la testimonianza del Cav. Lav. Stefano Mauri, Presidente e AD del Gruppo editoriale Mauri Spagnol.
“Il nostro mestiere è un mestiere sociale, il nostro scopo è scoprire nuovi scrittori, aiutarli a raggiungere i loro lettori, coltivare e aiutare gli scrittori già affermati a raggiungere sempre più lettori. Per fare questo facciamo continue riunioni di brainstorming, in cerca della chiave per aprire quella porta ai nostri autori: ci piace discutere di libri, incontrarci davanti alla macchina del caffè, organizziamo incontri culturali, presentazioni, festival, fiere. E tutto questo è stato spento nel giro di pochi giorni. Tuttavia in tre o quattro giorni abbiamo imparato a vederci sullo schermo per fare riunioni ancora più numerose di prima, a offrire ai lettori presentazioni in streaming, ad aiutare i nostri autori a coccolare il loro pubblico con incontri online, come Donato Carrisi che ogni giorno alle 19 legge su Instagram un capitolo de Il suggeritore, il suo primo successo. E molti altri autori si sono sentiti insopportabilmente tagliati fuori dall’incontro con i loro lettori e hanno inventato formule di partecipazione attraverso i social”.