«II risultato complessivo del 2023 è positivo ed in crescita sul 2022, non solo considerando i prezzi correnti (+3,3%) ma anche a valori deflazionati (+1,8%) ci rassicura sulla solidità del nostro tessuto produttivo» commenta il Cav. Lav. Laura Colnaghi Calissoni, vicepresidente di Confindustria Bergamo con delega a Internazionalizzazione ed Europa intervistata dal quotidiano Il Sole 24 Ore.
«Siamo tra le prime province per crescita nell’anno e la quarta per valore, dopo Milano, Torino e Vicenza» aggiunge la vicepresidente. Detto questo, la lettura dei dati sull’export diffusi ieri dall’Istat, offrono diversi spunti di riflessione e di lavoro. A partire dalla frenata, evidente, registrata nell’ultima parte dell’anno. «Il rallentamento del quarto trimestre (-0,8% tendenziale), che segue il valore negativo del trimestre precedente (-1,7%), non ci sorprende, dal momento che sperimentiamo già da diversi mesi una fase di stagnazione nella produzione industriale» spiega. «Lo si vede con chiarezza – prosegue – analizzando l’andamento differenziato nei settori economici: positiva, forse anche molto positiva, la metalmeccanica, e negativi, secondo le attese, i comparti che nel 2023 hanno sofferto maggiormente, quali il tessile, la gomma-plastica e la chimica». «Difficoltà – aggiunge – in parte spiegabili con ragioni strutturali di competitività e di costi, alle quali si aggiunge la debolezza della manifattura in Germania, il nostro primo partner industriale e commerciale, che condiziona la performance di numerose filiere dei beni intermedi a Bergamo». Il Cav. Lav. Colnaghi Calissoni sottolinea anche alcuni elementi più positivi. «Innanzitutto, così come nei livelli produttivi, anche nelle esportazioni l’ultimo trimestre segna un piccolo miglioramento sul trimestre precedente, che lascia presagire forse il raggiungimento di un punto di svolta».