Il Cav. Lav. Marco Tronchetti Provera, vicepresidente e ceo di Pirelli, ha esposto davanti al Comitato di coordinamento per il golden power alla presidenza del Consiglio, le ingerenze del socio cinese Sinochem nella gestione della società e le conseguenze sul piano tecnologico che una presa sempre più diretta dell’azienda da parte dei cinesi pub comportare per il paese. Nella sua esposizione è stato supportato da alcuni dirigenti della Pirelli, tra cui il direttore generale delle operations Andrea Casaluci, e dai legali che supportano l’azionista Camfin (Andrea Zoppini, Michele Carpinelli e Giulio Napolitano) e la Pirelli. Il Comitato dovrebbe ascoltare altri due tecnici indipendenti per valutare meglio il da farsi in vista della scadenza del 23 giugno entro la quale il governo deve decidere se prendere dei provvedimenti rispetto al controllo della Pirelli. L’assemblea e l’entrata in vigore del nuovo patto di sindacato sono infatti stati sospesi in attesa di una decisione da parte di Palazzo Chigi in base alla legge sul golden power.
I rapporti tra i soci cinesi e italiani nella gestione della Pirelli avrebbero cominciato a deteriorarsi a causa delle tensioni crescenti a livello internazionale nelle relazioni commerciali tra i paesi occidentali e la Cina. Tra l’altro l’Italia è un osservato speciale dal 2019 quando il governo Conte firma l’accordo sulla Via della Seta fortemente voluto dal presidente Xi Jinping e osteggiato apertamente dagli americani.
Nell’ultimo anno queste tensioni, secondo la ricostruzione dei manager Pirelli, si sarebbero fatte sentire sempre più in azienda attraverso direttive che hanno interferito con la gestione operativa. In un documento depositato presso il Comitato del golden power, e consultato anche da Repubblica nei giorni scorsi, è contenuta l’esplicita richiesta di Pechino affinché «le unità aziendali del gruppo adottino le linee guida del 20° Congresso in materia di lavoro e talenti professionali, volte ad aumentare il livello di controllo politico e la composizione dei quadri dirigenziali». Inoltre, i cinesi hanno sollecitato l’integrazione dei sistemi informatici delle controllate di Pirelli in Cina con quelli di Sinochem per una condivisione simultanea delle informazioni.