Numeri in crescita per Upifra, holding lussemburghese della famiglia Beretta che controlla l’omonima azienda bresciana di Gardone Val Trompia produttrice di armi. Il risultato consolidato 2021 di Upifra registra infatti ricavi in progresso anno su anno da 818,6 a 968,3 milioni di euro (+18,3%), con un ebit salito da 111 a 196 milioni e un utile migliorato da 82,6 a 152 milioni. Il contributo alle vendite è giunto perlopiù (958 milioni) dalla controllata Beretta Holding, anch’essa basata nel Granducato, e che controlla l’italiana Beretta Industrie, con vendite realizzate per 543 milioni in Nord America. Nella nota integrativa il gruppo Beretta, che occupa 3 mila 433 addetti, spiega che le prospettive del bilancio 2022 sono buone anche alla luce del cambio favorevole euro/dollaro.
Upifra, il cui acronimo sta per le iniziali del padre Cav. Lav. Ugo Gussalli Beretta e dei suoi due figli Pietro e Franco, conta un totale di attivi immobilizzati di oltre 440 milioni. La capogruppo nel Granducato dei Beretta detiene, oltre all’immobiliare bresciana Arce Gestioni e a una quota di Casaforte (il più grande gruppo di depositi self-service) anche Upifra Agricole che possiede le cinque aziende agricole italiane Colle Funaro, Orlandi Contucci Ponno, Lo Sparviere, Castello di Radda e Weingut Steinaus vocate alla produzione di olio e vino. Il capitale di Upifra, pari a 14,7 milioni, è diviso in 28mila 478 azioni, detenute dai veicoli Jenker e Paterfamilias e dalle persone fisiche Ugo Gussalli Beretta e Monique Poncelet.