Come si legge dal quotidiano Il Sole 24 Ore, il gruppo Leonardo è sempre più concentrato sui rapporti internazionali e, in quest’ottica, ha appena siglato due accordi, uno con Israel Innovation Authority e l’altro con Ramot Tel Aviv University, nell’ambito dell’innovazione. L’obiettivo del colosso italiano è rafforzare la propria posizione nel mondo, favorendo rapporti strutturali con Paesi che vengono considerati strategici; tra questi c’è, appunto, Israele. Non è un caso che, a fine novembre 2022, il gruppo guidato dal Cav. Lav. Alessandro Profumo abbia portato a termine l’operazione di fusione tra la controllata statunitense Leonardo Drs, e la società quotata israeliana Rada, che ha portato all’automatica quotazione di Drs. Israele, peraltro, ha saputo creare un ecosistema d’innovazione che è diventato il motore della crescita del Paese e contribuisce al 15,3% del Pil israeliano, al 54%dell’export e occupa i110,4% circa della forza lavoro su una popolazione di 9,4 milioni di persone.

Riconosciuto come Startup Nation, Israele conta oltre 7mila start up, 430 fondi di venture capital, 100 acceleratori, 37 incubatori. Nonché 494 centri di red di multinazionali, 17 programmi di trasferimento tecnologico e nove università pubbliche.
Sono due gli accordi firmati. Il primo è stato stipulato con l’Israel Innovation Authority (Iia), agenzia pubblica indipendente a supporto tecnico e finanziario di progetti innovativi promossi da start up, aziende mature, multinazionali e università israeliane e internazionali. Questa intesa rientra nel programma Red and pilot collaboration with multinational corporation, di Iia, lanciato nel 2005 con l’obiettivo di promuovere collaborazioni tra grandi multinazionali e le più innovative aziende israeliane.