In un’intervista rilasciata al Sole24Ore il Cav. Lav. Giuseppe Castagna ha messo a fuoco la situazione attuale delle banche sottolineando la necessità di prevedere una moratoria per i mutui a salvaguardia del sistema e spiegando le motivazioni che lo portano ad essere ottimista per il nuovo anno.
“Dopo 90 giorni, stanti le regole attuali, le banche devono passare a default un debitore che non paga: è chiaro che in questo caso rischiamo un effetto negativo pro-ciclico pesante. Ecco perché a mio giudizio serve agire con una moratoria nei pagamenti a livello nazionale, ma non con un effetto generalizzato come durante la pandemia: basterebbe circoscriverla al cluster specifico per evitare impatti sociali dolorosi. Una moratoria è una misura a costo zero e su cui anche la Bce non avrebbe nulla da dire, ma che aiuterebbe a gestire una rimodulazione dei pagamenti”.
“In verità io sono molto ottimista sull’Italia perché la capacità di reazione, come ha dimostrato il post-Covid, è stata impressionante. Se i tassi non schizzano e si evita una inutile situazione di emergenza debitoria, come sistema Paese avremo effetti positivi”.
Ha poi approfondito la questione BPM: “Allo stato attuale penso che le banche stiano vivendo un momento positivo, e noi soprattutto, visto che siamo particolarmente sensibili al rialzo dei tassi. Ciò vale a patto che questo vantaggio sul margine di interesse non sia intaccato dai minori introiti da altre fonti, a partire dal risparmio gestito oppure da un maggior costo del credito”.
“Fino a un anno e mezzo fa abbiamo dialogato con diversi soggetti, ma ci siamo resi conto che era un tentativo inutile, non c’era nessuno disponibile a intavolare un discorso concreto. A quel punto abbiamo preferito orientare il mercato sulla visibilità stand alone. E da quel momento abbiamo avuto ottimi ritorni. Oggi continuiamo in questa direzione, anche se con la fusione strategica tra Bpm e Banco Popolare abbiamo dimostrato che siamo in grado di fare le fusioni e di farle bene, riducendo i costi di 500 milioni, non perdendo clienti, razionalizzando le filiali, oltre ad aver migliorato notevolmente il profilo di rischio complessivo e la patrimonializzazione. La banca intanto sta cambiando, abbiamo rinnovato la prima linea, stiamo dando spazio e opportunità di crescita interna pur rimanendo attrattivi all’esterno. Siamo un gruppo reattivo. E poi saper gestire una fusione importante, tra mondi diversi, ci dà forza nell’ottica di nuove potenziali operazioni”.