Si è svolto questa settimana l’ultimo appuntamento con il format digitale 15 Minuti. Per l’occasione, a raccontare la propria vita imprenditoriale, è stata il Cav. Lav. Giovanna Mazzocchi, Presidente di Editoriale Domus nonché Presidente del Gruppo Lombardo dei Cavalieri del Lavoro.
“Domus nasce nel 1928 ad opera dell’architetto Gio Ponti, il quale nel farlo assunse un giovanissimo Gianni Mazzocchi che oltre all’amministrazione si occupò fin da subito anche della vendita della reclame. Al termine del primo anno di lavoro fu licenziato perché di fatto aveva guadagnato molto più dell’editore. Questo giovane era mio padre” ha raccontato il Cav. Lav. Mazzocchi iniziando a ripercorrere la lunga e ricchissima storia dell’azienda di famiglia.
“Dopo qualche mese, fu richiamato ed entrò in azienda come azionista. Nel pre-guerra fondò molti periodici, tra cui Panorama che raccontava le vicende del Paese con attenzione al sociale e al costume che peraltro fu anche chiuso dal Ministero della Cultura in seguito ad un articolo a firma Montanelli. Post-guerra, anche alla luce del commissariamento del Corriere della Sera e della importante disponibilità di giornalisti molto bravi, fondò l’Europeo e Settimo Giorno. Tra gli autori c’erano anche Scalfari, Spadolini, pure Einaudi con uno pseudonimo. Li vendette nel 1953 e tre anni dopo ideò Quattroruote diventandone il direttore. È stato il primo giornale che ha messo il consumatore al centro volendo raccontare tutto quello che succedeva nel mondo legato all’auto, stimolando importantissimi dibattiti politici, realizzando inchieste e arrivando addirittura a mettere a punto con un’assicurazione di Trieste una inedita polizza di risarcimento per danni”.
“Entrai in azienda e per me, che l’avevo sempre frequentata come una casa, è stato abbastanza normale”, haproseguito, raccontando l’evoluzione dei magazine Quattroruote e Domus, ma anche la nascita di Meridiani e Volare da lei ideati sulla base della sua profonda passione per il viaggio e per il volo nonché l’apertura della Pista di Vairano e della sezione Professional. Nel corso del suo discorso è emerso anche come, in quel periodo, lo scenario fosse completamente differente dall’attuale: “Era un periodo stupendo, ogni cosa che si pensava veniva realizzata. Essere giornalista ed entrare in una casa editrice era un privilegio e attirava i migliori cervelli. Ci siamo sempre distinti per qualità e indipendenza e questo ci ha permesso di accrescere la nostra credibilità. Un tempo l’unica informazione era quella che si riceveva dal giornale che si acquistava volontariamente in edicola. Poi si è aggiunta la televisione commerciale che comunque non ha provocato uno shock profondo. È seguita l’era digitale in cui tutti noi abbiamo dovuto aggiornare il linguaggio con cui dialogavamo con i lettori. A cambiare ulteriormente il quadro è stato l’avvento dei motori di ricerca. Lo sconvolgimento totale sono stati i social network: loro hanno davvero stravolto il mondo dell’informazione. C’è una sovrapposizione tra contenuti e messaggi pubblicitari unica e c’è una capacità di influenzare il proprio target che è eccezionale. La nostra arma di difesa in questo contesto è sicuramente quella di aver costruito nel tempo dei veri e propri Sistemi di comunicazione intorno ai nostri brand e alle nostre testate che andiamo ad arricchire con nuovi servizi e nuove progettualità”.
Un risultato ottenuto con grande passione, dedizione e lungimiranza, non senza sacrifici e difficoltà come lei stessa ha raccontato: “Ho avuto degli anni decisamente complicati per una serie di lutti in famiglia. Ho mi fermavo o mi rimboccavo le maniche. Per dieci anni la mia vita è stata azienda e figlie. Non sei mai stanca quando crei qualcosa o sei innamorata: ero innamorata delle mie figlie e creavo le mie testate. L’entusiasmo e la forza venivano da lì”.
Con questa bellissima storia si è concluso il format 15 minuti ideato proprio dal Cav. Lav. Giovanna Mazzocchi. Un appuntamento digitale che dal 2020, ogni martedì mattina, ha raccontato le straordinarie vicende personali e imprenditoriali dei Cavalieri del Lavoro del Gruppo Lombardo, e non solo.