L’appuntamento settimanale 15 Minuti è stato questa volta l’occasione per incontrare il Cav. Lav. Franco Bernabè Presidente di Acciaierie d’Italia, società che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione dell’acciaio, Presidente onorario della Fondazione La Quadriennale di Roma e Presidente probono della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO. È Presidente del Gruppo Centrale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro
“C’è un filo conduttore nella mia vita ed è la complessità mi sono trovato nei momenti più delicati a gestire delle cose davvero complesse e questo fin da quando ero giovane. Ho iniziato in FIAT proprio durante gli anni del terrorismo, era il 1978 una stagione sanguinosa. Lì ho avuto una delle prime esperienze manageriali importanti, una crisi forte con il picchettaggio delle fabbriche e la marcia dei 40 mila come reazione non è stata certo facile. Imparai una lezione forte: Romiti contro la famiglia che voleva vendere, contro il Governo che voleva che l’azienda ritirasse i licenziamenti, resistette e consentì il salvataggio della Fiat. Poi passai in ENI e anche lì la situazione era complicata con il culmine dello scandalo P2. Anche da Reviglio ho imparato molto. Lì venni nominato Amministratore Delegato nel 1992, nel pieno della crisi finanziaria e di Mani Pulite. Mi ritrovai con tutti i vertici delle società operative arrestati. Ho gestito il Gruppo per un mese da solo. Un periodo drammatico ma sono molto orgoglioso del processo di privatizzazione realizzato in ENI. Con un solidissimo lavoro di ristrutturazione e una serie di artifizi dialettici riuscimmo a raggiungere l’obiettivo senza alcuno scandalo e nel giro di tre anni. Una squadra formidabile con cui arrivammo alla quotazione nel 1995. Allo Stato portammo quasi 55 miliardi di lire” ha raccontato il Cav. Lav. Bernabè ripercorrendo tutte le molteplici e importanti sfide manageriali ma anche imprenditoriali che ha vissuto e superato con successo. Fino all’attuale tema relativo all’ILVA.
“Il fallimento dell’ILVA nasce perché per un anno è stata senza guida senza possibilità di accedere al mercato bloccata nella sua attività industriale e quindi insolvente. È stata poi gestita per otto anni dai commissari che per quanto professionali non avevano impegno manageriale di condurla. Oggi ha un livello di investimenti ambientali che nessun altro polo siderurgico in Europa ha: è l’unico che ha la copertura dei parci minerari, i filtri a tessuto in tutti i camini, è stato fatto un investimento di 1 miliardo di euro per risanamento ambientale e ora andrebbe fortemente rilanciata a livello industriale. Ma qui serve l’appoggio della politica. Abbiamo chiuso in utile il bilancio del 2021 e chiuderemo in equilibrio quello del 2022” ha spiegato.
“Ci sono due cose che ho capito negli anni e che continuano a stupirmi. La prima è la capacità del capitalismo italiano di rigenerarsi. La dimostrazione è ad esempio l’industria farmaceutica che si pensava defunta e che invece oggi è un punto di riferimento globale. La seconda capacità è quella degli imprenditori italiani, capaci di vivere e sopravvivere a tutte le avversità del Paese. Gli ostacoli sono incredibili eppure l’economia resiste. Se ci lasciassero lavorare meglio credo profondamente che il nostro Paese potrebbe competere in maniera meravigliosa”.
Il prossimo appuntamento con 15 Minuti è in programma martedì 6 dicembre come sempre alle ore 10.00 e sarà l’occasione per conoscere il. Cav. Lav. Carlo Pontecorvo, Presidente e Amministratore Delegato L.G.R. Holding S.p.A. e L.G.R Ferrarelle SpA e Presidente del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro.
Sarà cura della segreteria inviare tutte le informazioni utili al collegamento alcuni giorni prima dell’incontro.