Il Cav. Lav. Gaetano Miccichè ha condiviso, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano MF, la sua visione per il rilancio economico e sociale soffermandosi anche sulla questione “meridione”, da lui profondamente conosciuta.
“Non si può avere la presunzione di risolvere con la bacchetta magica quanto in diversi decenni non si è riusciti a fare. Non c’è dubbio che il Mezzogiorno d’Italia abbia un passo di crescita e di sviluppo inferiore a quello di altre aree d’Italia e dell’Europa. Oltre a generare un po’ di amarezza, questo deve generare la voglia della discontinuità, del cambiamento. Nessuno come me conosce la brillantezza, l’intelligenza, la tenacia, la caparbietà delle persone che operano nel Sud Italia e la potenzialità di queste terre. Quindi c’è sicuramente un ritardo notevole, ma c’è anche una grande speranza di recuperarlo”
“É mia forte convinzione che il Sud d’Italia sia caratterizzato da un notevole difetto dimensionale. I mondi sono ormai totalmente interconnessi: quando si parlava di estero, all’inizio della mia carriera, si pensava alla Francia, alla Germania, alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti d’America. Oggi, quando si parla di estero, si parla di Asia, si parla di Emirati Arabi, di Africa, di Sud America e di Nord America. Tutte le forme di competizione sono potenzialmente più ampie, quindi possono offrire tanto in più rispetto a quello che potevano offrire qualche decennio fa; però sono molto più complesse e difficili da raggiungere e, a questo punto, le dimensioni delle imprese sono determinanti per potere investire in innovazione, investire in brand, investire in buon management. Fino a quando le nostre aziende del Sud saranno piccole o piccolissime, la possibilità di raggiungere questi mondi di sbocco e di frequentare i diversi mondi di approvvigionamento, di poter discutere di prezzi, di volumi, sarà sempre più difficile. La questione dimensionale è di importanza centrale”.