«Dobbiamo aiutare le imprese a nascere e crescere: è la cosa essenziale da incentivare, da promuovere e attuare con il massimo impegno di tutti, se vogliamo che il Paese riparta davvero, con il Pnrr, ma anche e soprattutto al di là di esso. Sono le imprese che trainano lo sviluppo e ne abbiamo tante fortissime. Bisogna sostenerle».
“Premi fiscali strutturali a chi dimostra concretamente quei comportamenti virtuosi: arrivo a dire che le imprese che innovano, assumono, si aggregano e attirano nuovi capitali dovrebbero pagare tasse strutturalmente vicino a zero, talmente alto è il valore sociale che creano. Quel po’ di Ires in meno che lo Stato incasserebbe sarebbe più che compensato dalla crescita di altri introiti fiscali. Molte delle misure fiscali che andrebbero ancor più rafforzate ci sono già: dall’Industria 4.0, all’Apprendistato, all’Ace. Gli incentivi più efficaci sono quelli semplici e automatici: per questo avevamo riordinato completamente il bailamme di leggi esistenti, eliminando ben 42 che in modo discrezionale distribuivano soldi con enormi ritardi e con poca trasparenza. Non si parla abbastanza di come aumentare la produttività che è fattore indispensabile per poter far crescere al contempo retribuzioni e utili. La produttività complessiva del nostro Paese cresce troppo poco, ma se guardiamo dietro alle medie statistiche, fortunatamente scopriamo che si nascondono settori dell’economia, soprattutto nel manifatturiero di medio-grandi dimensioni, che non temono confronti internazionali”.