“Per capire meglio occorre distinguere due fasi: la prima è legata alla reazione successiva alla frenata dell’economia imposta dalla pandemia, con 4 miliardi di persone a casa e una forte diminuzione degli stock nei magazzini delle imprese. La ripartenza ha creato una prima ondata inflazionistica, anche benvenuta visto che si usciva da un periodo buio, e che si pensava potesse normalizzarsi entro la fine del 2022. Poi però si è innestata la guerra in Ucraina che ha provocato un’ulteriore strozzatura dell’offerta, non solo di prodotti energetici ma di tutta una serie di materie prime che provengono dalla Russia e dall’Ucraina, come il litio, il cobalto, il nickel. Il risultato è che ora l’aumento dei prezzi è sensibile ed è difficile prevedere quando possa rientrare” ha dichiarato a proposito dell’inflazione il Cav. Lav. Marco Tronchetti Provera durante un’intervista rilasciata a Repubblica.
“Non vi è dubbio che vi sia una grande difficoltà macro nel trovare un equilibrio tra un raffreddamento dei prezzi e il mantenimento di una soddisfacente crescita economica. Va bene alzare un po’ i tassi ma bisogna stare attenti a non bloccare gli investimenti, bisogna ricreare stabilità, oggi c’è troppa incertezza. E bisogna agire subito perché se si entra in recessione poi tutto è molto più difficile. Sì, è vero ma c’è un divario temporale tra la messa a terra dei progetti del Pnrr e il loro effetto positivo sull’economia. Ci vorranno almeno un paio d’anni perché i benefici si possano toccare con mano e nel frattempo noi rischiamo un forte rallentamento dovuto ai fattori elencati prima. Bisogna agire a livello europeo per mettere in campo subito alcune soluzioni che permettano di superare questa fase di incertezza che rischia di vanificare gli sforzi perseguiti finora”.