Geico ha realizzato una commessa per Tesla del valore compreso tra i 120 e i 150 milioni di euro. Come spiega il quotidiano Il Sole 24 Ore, l’azienda lombarda, parte del Gruppo GeicoTaikisha – 2 miliardi di fatturato, 7 unità produttive e 5mi1a addetti a livello globale – è riuscita un doppio colpo: convincere gli americani a scegliere l’azienda fondata negli anni Sessanta, oggi guidata da Daryush Arabnia, dal 2020 amministratore delegato e presidente, e vincere la concorrenza dei competitor tedeschi che, tra l’altro, sono i leader di mercato.
A convincere è stata la tenacia e la competenza del team di Geico dedicato a Tesla e la capacità di interpretare le esigenze industriali del Gruppo americano che, nel comparto automotive, si muove come un outsider capace però di dettare le tendenze.
Il risultato è un impianto di verniciatura ad alta capacità, in grado di lavorare 75 autovetture all’ora, con una forte impronta digitale oltre che di automazione. Tesla ha dettato legge sul fronte del software, Geico ha lavorato sulle soluzioni meccaniche più evolute nei processi di verniciatura dell’automotive.
La firma del contratto risale a marzo del 2020, la consegna dopo poco più di un anno, in un periodo nel quale l’intera industria dell’automotive a livello globale in realtà ha rallentato. In quel periodo la stessa Geico ha un po’ cambiato pelle grazie all’acquisizione, a settembre del 2020, di una software house in Croazia per poter offrire il massimo della qualità ad un’azienda come Tesla che ragiona da impresa della Silicon Valley, con un team di 20 softwaristi dedicato al progetto Tesla. Un cambio di passo che ha accelerato per l’azienda con headquarter a Cinisello Balsamo lo sviluppo di tecnologie digitali come la realtà aumentata, l’Internet of Things e il digital twins. In particolare, una stanza del centro ricerche di Cinisello Balsamo è dedicata al Virtual commissioning, grazie al quale l’azienda è in grado di simulare perfettamente il funzionamento dell’impianto di verniciatura implementando la fase di avviamento virtuale e verificando i potenziali problemi e rischi. Una tecnologia che da un lato rende veloce ed efficiente l’avviamento dell’impianto accorcia i tempi di sviluppo del macchinario e rappresenta uno strumento per gestire gli sviluppi futuri dell’impianto che grazie alle dotazioni smart potrà migliorare negli anni e adattarsi ai cambi produttivi e nuovi modelli in pochi giorni.