Il livello di produzione industriale supera ormai i livelli pre-pandemia, il portafoglio ordini è consistente in quasi tutti i settori, eppure tante aziende continuano a faticare nella ricerca del personale. È il paradosso che il manifatturiero bergamasco sta vivendo in questa seconda parte dell’anno: non si trovano figure professionali tecniche, ma neppure profili generici. E sempre più le imprese si vedono costrette ad abbassare il livello di competenze richieste, demandando la formazione a percorsi interni.
Anche il Cav. Lav. Laura Colnaghi Calissoni, presidente e a.d. del gruppo tessile Carvico, in un’intervista rilasciata al quotidiano Eco di Bergamo ha lamentato difficoltà nella ricerca di personale: “Con la ripresa e l’aumento degli ordini siamo alla ricerca di personale a tutti i livelli, dagli operatori di profilo più basso a periti e ingegneri, ma stentiamo a trovarli. Da un lato, temo che certi sussidi stiano disincentivando le persone a cercare lavoro, dall’altro c’è il problema della formazione. Nel nostro settore a Bergamo ci sono ottime scuole tecniche, ma attraggono sempre meno ragazzi, forse anche perché c’è poca informazione. Eppure, chi esce dal Paleocapa, per esempio, riesce a trovare lavoro appena finiti gli studi”.
E non è neppure questione di salario: “Le nostre proposte sono estremamente seducenti e quasi sempre a tempo indeterminato, perché perdere una persona su cui abbiamo investito in formazione e know-how, sarebbe un problema” ha spiegato il Cav. Lav. Colnaghi Calissoni.