Creazione, nella holding di un consiglio di amministrazione al posto dell’amministratore unico e aperture del Cda alla seconda generazione e anche a esterni. Due decisioni importanti per Arcturus, la holding dei fratelli Coppo che controlla marchi come Sambonet, Rosenthal e Raynaud, prese con l’intenzione di passare la mano alla nuova generazione e affrontare al meglio il nuovo scenario globale.
Nella holding entrano quindi Giovanni (figlio del Cav. Lav. Pierluigi) e Alessandra (figlia di Franco) Coppo. E con loro anche Marco Capuano, l’ex ceo di Telecom oggi presidente di A2A, e Mara Caverni, specialista di MeA, fondatrice di New Deal Advisors. A loro spetterà definire le strategie future di uno dei più importanti gruppi nel settore degli articoli per la tavola e la cucina (dalle posate alle porcellane) con un posizionamento che va fino al lusso più estremo.
Una società che ha saputo fare acquisizioni in Paesi tradizionalmente non facili come la Germania (Rosenthal) e la Francia (Raynaud, produttrice di porcellane di Limoges). In Rosenthal, il gruppo tedesco rilevato dai Coppo nel 2009 e riportato al successo, è arrivato in questi i giorni un nuovo amministratore delegato, il danese Mads Ryder, che ha raccolto il testimone da Pierluigi Coppo.
“È un manager di grande esperienza di conduzione di aziende in Germania e negli Stati Uniti. Io mi dedicherò all’integrazione del gruppo cercando di definire un’unica politica unica commerciale e industriale. Tutte le nostre aziende erano condotte in modo molto semplice da amministratori unici e per questo abbiamo pensato di allargare l’amministrazione a un cda composto da membri della famiglia, perché l’azienda appartiene al 100% alla famiglia e non abbiamo intenzione di cambiare, non pensiamo né alla Borsa né a soci, abbiamo le risorse per finanziarci; ma, insieme a loro, ad amministratori esterni che ci aiutino. Vorremmo poter esporre le nostre idee a persone terze perché si crei un confronto che non resti limitato alla famiglia. Vorremo avere un supporto nella managerializzazione del gruppo e una spinta nell’integrazione tra le nostre società tra l’Italia, la Germania e la Francia. E, anche che i consiglieri esterni facciano, diciamo, un po’ da coach ai nostri figli. Lavorano da tempo in azienda, ma devono trovare una propria strada; la nostra storia, quella di mio fratello e me, non può essere ripetuta e non va copiata. Adesso, però, bisogna lavorare, non basta aver fatto il consiglio” ha spiegato il Cav. Lav. Pierluigi Coppo, confermando l’entusiasmo e la determinazione con cui il Gruppo di famiglia guarda al futuro.