Molta voglia di riprendere a viaggiare, ma si tratta ancora di turismo di estrema prossimità. Nel 2022 si prevede di raggiungere l’80% del giro d’affari del 2019, se si andrà verso un’apertura definitiva grazie ai vaccini. Per quest’anno invece la forbice resterà tra il 52 e il 58% in termini di fatturato rispetto al 2019.
Confturismo Confcommercio stima che l’indice di fiducia dei viaggiatori italiani abbia recuperato a maggio 12 punti in un mese, toccando quota 69, praticamente lo stesso livello di due anni fa. Gli italiani tornano dunque a viaggiare: il 41% degli intervistati – quasi 10 milioni e mezzo in rapporto alla popolazione dei vacanzieri estivi abituali – ha già prenotato o sta finalizzando la prenotazione, mentre scende di 4 punti – dal 25% al 21% – la quota di coloro che restano scettici.
L’86% resterà in Italia, il 14% andrà oltre confine.
Il problema è però la concentrazione dei flussi: oltre a scegliere in prevalenza solo il mare, il 46% degli italiani sceglie agosto per la vacanza principale, una percentuale che sale al 64% se si aggiunge l’ultima quindicina di luglio. Un 9% sceglie giugno, mentre restano stabili al 14% la prima quindicina di luglio e settembre. A tale proposito, il Cav. Lav. Luca Patanè, presidente di Confturismo, propone di «incentivare ancora di più quelli che possono programmare una vacanza in questi mesi», usando strumenti «come il tax credit vacanze».