Credimi finanzia la ripresa delle imprese italiane grazie ad una cartolarizzazione da 200 milioni di euro. L’operazione, che si chiamerà “Perseveranza”, proprio per sottolineare la forza e la determinazione che le Piccole Imprese italiane stanno mettendo nel trasformarsi per superare anche questa crisi, porta il totale della raccolta di Credimi a 620 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, rafforzando ulteriormente la posizione di più grande digital lender per le PMI, sia in Italia che nell’Unione Europea.
Perseveranza è stata sviluppata con la partecipazione di primari operatori del settore finanziario. All’operazione prendono parte in veste di Senior Noteholder della cartolarizzazione Banco BPM e Intesa Sanpaolo, che con la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha condiviso con Banca Akros il ruolo di Arranger, BNP Paribas Securities Services in qualità di Account Bank e Paying Agent, Banca Finint quale Servicer, Corporate Servicer, Calculation Agent e Representative of the Noteholders.Gattai Minoli Agostinelli e Jones Day gli studi legali che hanno seguito l’operazione.
Secondo l’Osservatorio Piccole Imprese Italiane lanciato da Credimi, con il supporto operativo di Nextplora, molte piccole aziende per far fronte alla crisi sono orientate verso soluzioni difensive, che prevedono nella maggior parte dei casi la riduzione degli investimenti. C’è però un 10% di imprenditrici e imprenditori che ha intenzione di sfidare il Covid mantenendo i propri piani di crescita investendo in digitalizzazione (lo dichiara il 16% delle imprese dell’industria, il 21% di quelle del commercio e il 28% dei servizi), in ricerca e sviluppo (secondo il 20% delle aziende dell’industria, 17% servizi, 18% commercio), nel lancio di nuovi prodotti (16% industria, 15% commercio e 17% servizi) e nell’ampliamento della propria rete commerciale. Ma anche nel marketing (17% industria, 22% commercio 26% servizi) e nella pubblicità. Una strategia di ampio respiro con obiettivi temporali di medio periodo che però può rappresentare la differenza, allargando il divario tra chi si è fermato e chi, invece, ha scelto di rischiare per andare avanti. L’Osservatorio evidenzia infatti che molte imprese hanno saputo reagire, in particolare le più piccole e giovani, e forse anche grazie alla loro flessibilità nell’adottare correttivi e nuove strategie. Sarà anche per questo che, come indicato nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana dell’ISTAT, si sta osservando una fase di ripresa delle principali economie internazionali con chiari segnali di miglioramento, che hanno portato molti Paesi a rivedere al rialzo le previsioni di crescita per l’anno corrente e per il prossimo. In Italia, ad esempio, la ripartenza più immediata è attesa per le imprese dell’industria. Per proseguire in questa direzione e sostenere le aziende servono fondi immediati: questa operazione è pensata proprio per consentire agli imprenditori di accedere alla liquidità necessaria con processi semplici e completamente digitali.
Grazie a questa cartolarizzazione, piccole e medie imprese, potranno richiedere finanziamenti con durata di 5 anni, di cui il primo anno di preammortamento con inizio di rimborso previsto dal 2022.