Gli impianti frenanti utilizzati da tutti 12 team del campionato di Formula E che schierano due monoposto ciascuno sono firmati Brembo.
“Il mondo dell’automotive è un settore esigente che evolve continuamente e richiede ogni giorno di stare al passo con ricerca, sviluppo e processi tecnologici all’avanguardia, in una parola innovare costantemente” ha spiegato al quotidiano L’Eco di Bergamo l’ingegner Almondo a capo della Brembo Racing “L’ingresso in Formula E così come nel 1975 quello in Formula 1- aggiunge – è risultata una scelta quasi naturale per un brand che, da sempre, ha fatto delle sfide al vertice del Motorsport una parte fondamentale del proprio dna e della propria missione”.
Per il campionato «elettrico», Brembo ha studiato un impianto frenante esclusivo, composto da dischi, pinze, pastiglie, campane e pompa tandem. In carbonio i dischi, la pinza anteriore monoblocco a 4 pistoni, anch’essa progettata ad hoc, è invece in lega d’alluminio ossidata. La pinza posteriore, più leggera (pesa solo 1 kg) di altre pinze motorsport di Brembo, ha un design – nel 2020 ha vinto il Compasso d’Oro – che mira a contenere il peso generale della vettura, garantendo allo stesso tempo la migliore performance frenante con una rigidezza senza compromessi. Le pastiglie sono in carbonio, la campana è in alluminio. La pompa è una monostadio tandem (sono due pompe in una). Risultato finale: un impianto frenate che pesa in media solo 2,5 kg, un chilo in meno del sistema montato su una vettura di Formula 1. Dalla pista alla strada, tra motori termici ed elettrici, la strategia Brembo – oltre 11.000 collaboratori, 25 stabilimenti in 15 paesi – corre spedita. Anche grazie agli importanti investimenti sul capitale umano oltre che in ricerca e sviluppo, messi a budget negli ultimi anni. Anche nel 2020, 190 milioni complessivamente nel mondo, oltre 60 negli stabilimenti bergamaschi.