“Siamo come nell’aprile del ’45: la gioia di vivere tornerà a riesplodere presto”: con queste parole il Cav. Lav. Domenico Bosatelli, presidente di Gewiss, spiega al quotidiano eco di Bergamo la filosofia con cui ha promosso l’avveniristico progetto Chorus Life, la cui inaugurazione è prevista per settembre 2022.
“Chorus Life” è un modello di città per il terzo millennio dove le tre generazioni possono vivere, socializzare e crescere insieme, condividendo lo stesso spazio. È una coralità intesa come insieme di servizi ma soprattut- to come insieme sociale, per favorire l’integrazione fra gli individui, nel rispetto dell’ambiente, attraverso una stretta integrazione tra le funzioni e la moltiplicazione delle occasioni di incontro e socializzazione. Un progetto che nasce a Bergamo ma che guarda a tutte le città europee come modello per rivitalizzare le periferie senza con- sumo di suolo. Le nuove tecnologie per la gestione intelligente degli spazi pubblici, unite ad una progettazione che elimina ogni barriera architettonica, consentono la massima serenità e tranquillità di vita”.
L’intervista è stata anche l’occasione per conoscere le origini del progetto e la visione legata ad un nuovo concetto di “abitare” di cui il Cav. Lav. Bosatelli si fa promotore:
“L’idea nasce da lontano, dalla Gewiss degli anni ‘70, quando, subito dopo l’avvento della plastica, capimmo che proprio la plastica sarebbe stata l’elemento fondamentale dei nuovi impianti elettrici civili. Da allora abbiamo sviluppato 25 mila componenti degli impianti elettrici ad uso civile, tanto che oggi possiamo dire che quei tipi di impianti in circolazione sono composti per l’80% da prodotti Gewiss o clonati da noi. Con il passare degli anni, abbiamo sviluppato la domotica, andando poi oltre, chiedendoci come sarebbe stata l’impiantistica del post domotica. E la risposta è stata: sarà un’impiantistica digitale. Così, in accordo con Siemens e Microsoft, che lo considera tra i cinque progetti più interessanti al mondo, abbiamo studiato la prima piattaforma “Gsm – Global System Model”, un modello di sistema globale interamente digitale. Si trattava di fare una prima applicazione su un modello polivalente che racchiudesse tutte le problematiche presenti sul tappeto, legate al residenziale, al terziario, all’industriale, al mondo dello sport e del benessere, nella sua accezione più̀ completa. Ci siamo soffermati sulla prospettiva del- l’abitare e abbiamo capito che il futuro “habitat” deve essere un luogo capace di soddisfare non più̀ solamente l’alimentazione, il riposo e il relax, ma anche le esigenze legate al mondo del lavoro, della salute, della sanità, della cura del corpo, con una convivenza trigenerazionale: genitori, figli, nipoti. Dal punto di vista dell’investimento, un habitat del genere sarebbe accessibile solo a pochi, così abbiamo pensato di fare noi una struttura globale che soddisfi tutte queste esigenze”.
Nel corso dell’intervista il Cavaliere Bosatelli si è anche soffermato sul delicato momento vissuto dal Paese lasciando la sua testimonianza circa la ripartenza. Con un segnale di ottimismo: “Come in passato, l’esempio classico è il 1945 e il boom degli Anni ‘50. Siamo animali da branco e avremo bisogno di leader. In giro non ce n’è molti, ma ne bastano pochi. Noi Cavalieri del Lavoro, ad esempio, siamo tutti pronti a partire. Comunque, avendo frequentato per 26 anni Banca d’Italia, ho visto come lavora Draghi: è un profondo conoscitore del mondo finanziario, sociale e politico. E poi è un uomo di pianificazione, un grande decisionista, che ha decisamente sotto controllo la situazione”.