“Ci siamo finanziati sulla piazza di Londra, raccogliendo l’interesse di investitori di tutto il mondo, con l’idea di fare utili e di essere utili. Soprattutto alle aziende italiane. Un tempo le cose che stiamo facendo in illimity semplicemente non si potevano fare. Oggi invece operiamo senza vincoli fisici, attraverso il cloud, con tecnologie modulari. Non c’è più il mainframe con tutte le sue complessità: illimity è un mosaico le cui tessere sono in grado di parlarsi autonomamente. Tessere che possono essere sostituite rapidamente: è un modello ad elevata scalabilità senza significativi incrementi di costi, in questo siamo totalmente nuovi e quasi unici”.
Con queste parole il Cav. Lav. Corrado Passera, fondatore di illimity Bank ha inaugurato l’intervista rilasciata al quotidiano Corriere della Sera durante la quale ha commentato il primo esercizio, chiuso con un utile netto di 31 milioni di euro, attivi per 4,1 miliardi e un indice Roe al 5,5 per cento e ribadito come grazie al digitale e ai fondi in arrivo ci sia la concreta possibilità di dare un futuro competitivo al Paese.
“Il 2021 sarà per noi un anno importante. Entro giugno verrà aggiornato il piano di impresa. Ma prima ci sono scadenze rilevanti. L’assemblea del 22 aprile rinnoverà il Consiglio di amministrazione. Già oggi è un board con una bella diversità di competenze e di genere, le consigliere sono al 45 per cento del totale e la presidenza di Rosalba Casiraghi è elemento qualificante per attenzione e competenze. Stiamo preparando la lista del Cda, poi ci sarà quella di Assogestioni. Sarà il nuovo Consiglio ad esaminare entro il primo semestre l’aggiornamento del piano industriale”.
Un commento è stato anche fatto a proposito di Mps: “Non so dire chi prenderà Mps. L’impegno che ha preso il governo italiano è di trovarle casa da qualche parte. E c’è da sperare che si trovi la casa giusta sia per darle le forze che oggi non ha più, sia per valorizzare quanto di buono ancora c’è, in termini soprattutto di rete e di avviamento di rapporti che la banca sicuramente ha mantenuto”. E di Banco – Bper: “credo ci siano due o tre possibili combinazioni che potrebbero produrre dei bei gruppi bancari. Ma non dimentichiamo che se ci si trova nelle dimensioni “di mezzo” o si partecipa alla creazione di un polo nuovo o si viene assorbiti da uno dei poli esistenti, come la storia anche recente dimostra. Tertium non datur…”.