Nella pandemia la vera sorpresa è arrivata dal welfare privato, rivelatosi un fattore abilitante per fronteggiare crisi sanitaria e ripresa produttiva. Le imprese che nel 2019 avevano già avviato esperienze di welfare si sono trovate meglio preparate della concorrenza quando si è trattato di rispondere alle sfide poste dalla pandemia. Queste aziende si erano già dotate di misure di assistenza ai familiari e cura, formazione, flessibilità organizzativa e conferma quanto sarebbe importante sviluppare il welfare aziendale e occupazionale anche nelle Pmi e su tutto il territorio italiano.
A spiegarlo è la terza edizione di Welfare for people il rapporto Ubi Banca (gruppo Intesa Sanpaolo) e Adapt, anticipato dal quotidiano il Sole 24 Ore.
“Gli attori delle relazioni industriali che non avevano sperimentato il welfare aziendale, in senso stretto, sono stati colti impreparati, mentre chi aveva già attuato forme di welfare aziendale si è mostrato pronto a gestire una emergenza che porta orale imprese a dover fare necessariamente i conti con le trasformazioni del lavoro. Le misure e le politiche di welfare aziendale si sono rivelate un importante supporto per il sistema produttivo» ha commentato il consigliere delegato di Ubi Banca, Cav. Lav. Gaetano Miccichè.