L’appuntamento 15 Minuti di questa settimana è stato l’occasione per ascoltare la testimonianza del Cav. Lav. Federico Ghizzoni, attuale Presidente di Rothschild Italia.
“Sono entrato in banca, al Credito Italiano, 40 anni fa e ricordo che non c’era alcun computer. Era un altro mondo. Ero neolaureato, non volevo dipendere ancora dai mei genitori e così cercai un primo lavoro. Può sembrare strano ma mai avrei pensato che la banca sarebbe stato il mio futuro. Eppure, ho iniziato dalla cassa assegni e poi la mia carriera mi ha portato a ricoprire tantissimi ruoli fino a quello di Amministratore Delegato. 12 anni in Italia, tra Piacenza, Trieste, Bergamo e poi il trasferimento all’estero con Londra, Singapore, la Turchia, il centro-est Europa. Ho avuto la possibilità di scoprire il mondo “da vicino” e di confrontarmi con un management di grande spessore e profonda preparazione” ha spiegato il Cav. Lav. Ghizzoni raccontando gli esordi della sua vita lavorativa che poi nel 2010 lo riportò in Italia, a Milano, come Amministratore Delegato di Unicredit.
Nel corso del lungo e coinvolgente incontro è stato possibile approfondire gli elementi caratterizzanti il sistema bancario italiano e la fase di transizione digitale in atto.
“Le priorità di una Banca sono da sempre tre: gestire con grande attenzione il risparmio delle famiglie, che sono un valore intrinseco della Nazione; contribuire alla crescita delle imprese facendo credito; sostenere lo sviluppo della comunità di appartenenza. Quello che stiamo vivendo è sicuramente un momento impegnativo, di grande transizione, ma altrettanto stimolante per il mondo finanziario. Cambiano le regolamentazioni, c’è una crisi macro-economica l’emergenza sanitaria avrà un forte impatto, c’è una rivoluzione digitale che cambia le abitudini e l’interazione dei clienti, la concorrenza è molto più complessa. Il sistema sta consolidandosi in maniera significativa a livello nazionale, consideriamo che nel 2011 nel nostro Paese c’erano 740 banche, oggi ne abbiamo 350 ed è un numero destinato a ridursi. L’operazione fatta da Banca Intesa con UBI è uno spartiacque per il modo di porsi della BCE che per la prima volta autorizza operazioni non concordate. Quello che è cambiato molto specie per la cliente corporate è la relazione banca – impresa perchè mentre la banca fino a qualche anno fa rappresentava l’unico punto di riferimento per l’impresa oggi non può più esserlo. L’erogazione di credito è più limitata e secondo me si contrarrà ulteriormente sia per le normative che per la crisi in atto. Pensiamo che gli alternative credits a fine 2019 avevano raggiunto 850 miliardi di dollari di erogazioni. Quello che spero è che le banche non si allontanino dalle imprese”.
Una vicinanza banca – imprenditore che il Cav. Lav. Ghizzoni ha sottolineato più volte ricordando come nella sua carriera abbia sempre incentivato, e realizzato, gli incontri tra i suoi manager e i clienti imprenditori: “Il numero di visite in azienda era un parametro aziendale. Visitare l’azienda, incontrare l’imprenditore significa capire i programmi, le criticità e gli obiettivi. Un rapporto solido crea quella fiducia che è alla base di tutte le operazioni. Non solo, la conoscenza implica poter offrire servizi mirati. Spero che questo approccio diretto, costante, non venga meno. Anche nel mondo digitale vediamo quanto valore ha la customer experience: il periodo del prendere e lasciare è finito. La relazione con il cliente, che accede alla banca digitale molto più di quanto facesse fisicamente, ha sempre alla base la conoscenza del cliente stesso. Una conoscenza così elevata e specifica che permette alla banca di adeguarsi alle sue esigenze immediatamente, proponendogli quanto lui cerca, senza che lui se ne accorga”.
🎥 Video Intervista presente nell’archivio e disponibile tramite richiesta da inviare a: redazione@cavalieridellavorolombardia.it