5.000 uscite volontarie e 2.500 assunzioni fino al 2023. L’accordo sindacale tra Intesa Sanpaolo, le Segreterie nazionali e le Delegazioni di Gruppo di FABI, FIRST CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN è stato firmato con largo anticipo rispetto alla scadenza di fine anno. Confermato il ricambio generazionale senza impatti sociali e l’intenzione di continuare ad assicurare un’alternativa ai possibili percorsi di riconversione e riqualificazione professionale oltre che di valorizzazione delle persone.
Il Gruppo prevede che almeno la metà delle assunzioni riguardi le province di insediamento storico di UBI Banca ovvero Bergamo, Brescia, Cuneo e Pavia e il sud Italia.
“L’accordo siglato martedì, dopo un negoziato rapido ed efficace, permette di raggiungere un risultato basato, per entrambe le parti, sulla volontà di tutelare l’occupazione, di favorire lo sviluppo professionale delle persone, di rispettarne le aspirazioni” ha dichiarato il Cav. Lav Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo in un intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale – “In un quadro generale segnato da una notevole complessità, confermiamo l’assunzione – a tempo indeterminato – di 2.500 giovani. I nuovi ingressi potranno sostenere la crescita del Gruppo e le sue nuove attività; presteremo attenzione particolare al sostegno alle nostre reti territoriali e alle zone svantaggiate del Paese. Il nostro grazie va alle sigle sindacali per il rapporto solido e costruttivo stabilito negli anni: una volta di più ha portato a risultati positivi per l’occupazione e alla conferma dei piani di sviluppo di Intesa Sanpaolo, rafforzati sin da ora dalle competenze e professionalità delle persone provenienti da UBI, nella prospettiva di un’ulteriore affermazione della propria leadership in Europa”.