“Penso che si libererà un 30% degli spazi ora occupati dagli uffici e ovviamente ci saranno forti conseguenze sul mercato immobiliare” ha dichiarato il Cav. Lav. Alessandro Profumo, CEO del Gruppo Leonardo, al meeting di Rimini durante il quale ha anticipato le idee con le quali il gruppo Leonardo intende gestire il post Covid.
“Il lavoro da remoto non dovrà interessare solo le donne, potrà essere modulato, per cui si resta a casa magari solo due giorni la settimana, l’azienda dovrà provvedere a dotare il personale di tutti gli strumenti necessari, bisognerà fare attenzione agli enormi problemi di cybersecurity che la novità comporta. La cosa certa è che tutto ciò cambia radicalmente l’assetto organizzativo degli uffici”.
Per il Cav. Lav. Profumo quello che le aziende devono affrontare è “un cambiamento di processi” perché è tutt’altro che scontato che il lavoro a distanza sia intelligente (ovvero, smart). Le mansioni più strettamente amministrative si possono decentrare più facilmente, più complicato è far lavorare da remoto 10 mila ingegneri che sono giustamente abituati al contatto quotidiano, alla verifica dello stato di avanzamento del lavoro, a uno scambio interpersonale e creativo.
In Leonardo “nessuno ha perso il posto di lavoro” ha confermato il CEO spiegando come sono stati stabilizzati i contratti a tempo determinato e come il Gruppo, in forza del buon portafoglio ordini, non abbia minimamente rinunciato ai programmi di investimento che prevedono l’apertura di 7 lab digitali, il primo a Genova con il super calcolatore per il business dei big data.
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