L’ultimo incontro del format “15 Minuti” prima della pausa estiva è stato l’occasione per conoscere la nuova sfida imprenditoriale “Domani” del Cav. Lav. Carlo De Benedetti e condividere con lui una riflessione sull’attuale situazione economica del Paese.

“Credo molto nella libera informazione, credo che una libera democrazia viva nel limite in cui la gente è informata correttamente e da più voci. Ecco perché ho deciso di intraprendere questa nuova iniziativa, che può sembrare folle se si pensa alla mia età e alla crisi del settore in atto. Ma è un’iniziativa nuova che si distingue da altre realtà editoriali in quanto nasce digitale e viene poi arricchita dal cartaceo, invertendo quella che è la prassi comune, è composta e diretta da una redazione di giornalisti giovani, al momento sono diciassette e il direttore Stefano Feltri ha 35 anni e un curriculum di tutto rispetto. Un’altra peculiarità è rappresentata dal fatto che il giornale sarà posseduto da una Fondazione che ne garantirà assoluta indipendenza. È la prima volta che questo accade in Italia ed è abbastanza raro anche nel panorama europeo” ha spiegato l’Ing. De Benedetti che rispondendo ad alcune domande degli altri Cavalieri partecipanti all’incontro ha continuato ad approfondire la sua visione di impresa e di crisi del settore.
“L’industria editoriale italiana legata ai giornali è in difficoltà come in tutto il mondo occidentale: c’è la crisi della pubblicità legata alla crisi dei consumi ed è in trasformazione il nostro modo di informarci, come confermano i numeri. Aumentano gli abbonamenti digitali e calano le copie vendute. Stiamo vivendo un periodo di transizione tecnologica a cui si aggiunge una crisi drammatica che oltre ad essere una crisi umana è anche economica, ovviamente aggravata dal Covid. La nostra società sta passando dalla pratica del possesso a quella dell’uso, lo si vede nell’edilizia, nel turismo e nell’automotive e questo è un cambiamento epocale che non possiamo non prendere in considerazione. Cambia quindi il modo di informarsi e sono convinto che possa e debba esserci un nuovo modo di fare informazione e di fare impresa con l’informazione. È fondamentale che tali attività abbiano scopo di lucro e che siano in grado di autosostenersi altrimenti l’indipendenza è a rischio”.
Un legame, quello con l’impresa, che ha sempre connotato la vita del Cav. Lav. Carlo De Benedetti che ha raccontato “ho passato tutta la mia vita a fare impresa, forse ne ho fatte anche troppe ma continuo a farlo anche alla mia età. Per me l’impresa è come la vita”. Anche lui, insieme a tutti gli altri Cavalieri del Lavoro del Gruppo, si è impegnato a scardinare l’attuale diffusa cultura anti-impresa condividendo altresì la preoccupazione relativa all’attuale situazione politica ed economica del Paese: “se immagino il futuro estrapolandolo dal presente non posso che essere molto preoccupato. Dobbiamo toglierci dalla testa di aver superato la pandemia e di essere fuori pericolo. Non vedo poi un personale politico in grado di utilizzare la più grande massa di quattrini che dovrebbe arrivare in Italia e che servirebbero per ricostruire il Paese. Per farlo bisogna avere un’idea di Paese e contestualmente una capacità di execution, quindi di realizzazione. Il caso Autostrade è clamoroso. Ecco, sinceramente non credo che questo Governo sia in grado di traghettare l’Italia fuori da questa epocale crisi”.
🎥 Video Intervista presente nell’archivio e disponibile tramite richiesta da inviare a: redazione@cavalieridellavorolombardia.it