
Anno di nomina: 30 05 2006
Brevetto: 2561
Settore: Industria
Profilo:
È presidente onorario della Colnago, il cui marchio è sinonimo di bicicletta, tecnologia e ricerca made in Italy. Nato da una famiglia contadina, ai tempi della scuola elementare aiuta il padre nel lavoro dei campi. A 12 anni viene messo “a bottega” in un’officina, mentre la sera continua gli studi. Nel novembre 1945 è assunto come aiutante saldatore dalla Gloria, azienda milanese di biciclette. Per varcare i cancelli della fabbrica sono richiesti 14 anni e viene modificata la data di nascita. La sua fortuna comincia con una caduta alla Milano-Busseto del ’51 dove si frattura una gamba. Ingessato per 60 giorni, ottiene la possibilità di montare ruote a casa. Nel 1952 si mette a costruire biciclette a Cambiago in un locale di 25 mq. Partecipa a 25 giri d’Italia e 24 Tour de France in qualità di meccanico al servizio dei migliori professionisti. Con le sue bici hanno corso e vinto i più grandi campioni: più di 250 team, 6.000 corridori, totalizzando oltre 7.000 vittorie, 61 titoli mondiali, 11 olimpici, 18 coppe del mondo, 22 grandi Giri. Nel 1972 arriva la bici superleggera da 5,5 kg, che segna un’epoca con il record dell’ora di Eddy Merckx in Messico, record che circa vent’anni dopo verrà portato a 55,291 km/h dallo svizzero Rominger. Maertens nel 1981 e Saronni nel 1982 diventano campioni del mondo con il telaio Mexico. Nel 1983 Saronni vince la Sanremo e il Giro d’Italia con il telaio Master con tubazioni a sezione stellare. Nel 1986 il colpo di genio: in collaborazione con la Ferrari Engineering realizza il gioiello Concept, il primo telaio in fibra di carbonio nella storia del ciclismo. Cambio desmodromico integrato, impianto frenante idraulico, ruote a razze. È la bici del futuro. Negli anni Novanta porta il carbonio sulle bici da corsa. Ancora una volta è il primo. Con il C40 vince cinque Parigi-Roubaix e 4 campionati del mondo solo con il team Mapei. Seguiranno le evoluzioni C50, C59 e C60, interamente fatte in Italia. Nel 2011 per primo introduce i freni a disco idraulici sulle biciclette da strada. Nel 2014 nasce V1-r, il monoscocca più leggero mai prodotto da Colnago, seguito da evoluzioni sempre più leggere e aerodinamiche come il Concept, telaio realizzato in galleria del vento. L’ultimo nato è il C64, modello di punta del made in Italy. Nel 2020 e nel 2021 Colnago torna sul tetto del mondo, dominando il Tour de France con lo sloveno Pogaçar, la nuova stella del ciclismo. L’azienda, che esporta i suoi prodotti nei cinque continenti, è ritenuta il simbolo del made in Italy nel ciclismo. Dal 1994 è Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
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